Interventistica in ecoguida


  • Il tragitto dell’ago viene seguito in modo dinamico lungo tutto il suo percorso, dalla parte più superficiale della cute, fino alla struttura “bersaglio”, per esempio, nel lungo tragitto verso l’articolazione dell’anca, permette di seguire l’ago fino alla capsula articolare, segnala il punto preciso in cui attraversarla e permette di essere sicuri che il farmaco sia effettivamente iniettato all’interno dell’articolazione.
  • L’eco-guida evita di infiltrare o lesionare con l’ago e con il farmaco, le delicate strutture tendinee, nervose e vascolari presenti lungo il tragitto e che danno origine ad effetti collaterali, ad esempio, del cortisone, che infiltrato in un tendine può danneggiarlo e dare segno di questo danno anche dopo molti anni.
  • Nell’eco-guida viene fatta contemporaneamente una diagnosi differenziale: il dolore di una sede articolare può essere generato da tante strutture, assolutamente diverse fra loro, ma presenti insieme nello spazio di pochi millimetri; con l’ecografia viene individuata la precisa sede e causa di dolore (cioè viene fatta una corretta diagnosi differenziale sull’origine del dolore) e trattata nella stessa seduta.

Artrosi e artrite (piccole e grandi articolazioni es. anca, caviglia, ginocchio, dita, polso, piede, gomito, spalla), tendiniti e tenosinoviti (es de Quervain, tendine sovraspinato, dell’inserzione dei muscoli glutei, del tendine d’Achille), “dito a scatto”, “fascite plantare”, “spalla dolorosa”, sindrome di Tietze, borsiti.

Le infiltrazione in ecoguida sono effettuate con acido ialuronico, cortisone, anestetico locale, farmaco antinfiammatorio, soluzione fisiologica.

La scelta dipende da una corretta diagnosi, dai vantaggi e dagli svantaggi di ciò che si inietta, ed è sempre condivisa con il paziente in base ai rischi-benefici

Alcuni esempi:

  1. Durante la visita e/o l’ecografia dell’articolazione, viene riscontrata la presenza di microcristalli: sarà assolutamente controindicato il cortisone che può far peggiorare il dolore e la patologia, e sarà proposto il lavaggio articolare.
  2. Durante l’ecografia viene “stadiato” il grado di artrosi, cioè viene valutato il grado di danno della cartilagine: se il danno è grave e c’è pure versamento articolare, non sarà proposto acido ialuronico a basso peso molecolare, perché l’infiltrazione sarebbe inefficace, al contrario, sarà effettuata una “artrocentesi” (cioè verrà tolto il liquido dall’articolazione” e proposto un acido ialuronico più denso. Una cartilagine più “giovane” o meno alterata, beneficerà degli effetti “trofici” di un acido ialuronico a basso peso molecolare ed eviteremo assolutamente l’utilizzo del cortisone che potrebbe danneggiare una cartilagine non molto alterata.
  3. Durante la visita per “dito a scatto” si riscontra una infiammazione cronica della puleggia A1. In quella sede sarà proposto solo una piccolissimo dosaggio di cortisone (perché c’è poca infiammazione), mentre sarà assolutamente indicata l’infiltrazione con acido ialuronico.

Si, attraverso la stimolazione locale della microcircolazione in pazienti allergici o in tecniche come il dry needling, che stimola la capacità riparativa naturale dei tessuti,  il lavaggio articolare che rimuove sostanze flogogene e microcristalli dalle articolazioni, la litoclasia utilizzata per “sciogliere” le calcificazioni di spalla.

Lavaggio articolare (nelle artriti microcristalline resistenti a terapia)

Dry needling (per il trattamento delle epicondiliti e delle fasciti plantari)

Litoclasia (per il trattamento della spalla dolorosa nelle “tendinopatie calcifiche della spalla”)

Alcolizzazione (trattamento locale non invasivo del Neuroma di Morton)

Microbiopsia della membrana sinoviale

Microbiopsia del grasso periombelicale (utile nella diagnosi di amiloidosi)